giovedì 31 luglio 2008

Sbarchi di clandestini italiani a New York

EMERGENZA IMMIGRAZIONE

Ondata di sbarchi a New York
Naufragio a Ellis Island: due donne morte

Circa 800 i clandestini italiani arrivati in cinque gruppi, quasi 1.300 da mercoledì. Il centro di accoglienza al collasso

(Ansa)
(Ansa)
NEW YORK (USA) - Mercoledì 500, giovedì 800. Sono numeri che fanno paura quelli degli sbarchi di immigrati italiani a New York e che portano quotidianamente in primo piano la questione dell'emergenza, estesa dal governo americano a tutto il territorio nazionale. Giovedì gli sbarchi sono stati cinque, un sesto è finito in tragedia. Al largo di Ellis Island c'è stato infatti un naufragio: due donne di nazionalità italiana morte e un'altra in fin di vita recuperata da una motovedetta americana che ha tratto in salvo 25 immigrati. I superstiti hanno detto che all'appello mancavano tre donne. Immediatamente sono scattate le ricerche: prima è stato recuperato un cadavere, poi altre due donne in fin di vita. Una - morta durante il viaggio in elicottero - era incinta; l'altra è in condizioni critiche.

CINQUE SBARCHI - I circa 800 migranti approdati giovedì sull'isola erano a bordo di cinque diversi gommoni. L'arrivo più consistente alle 4 del mattino, quando un peschereccio è riuscito a entrare direttamente in porto con 339 connazionali clandestini, tra cui 47 donne e quattro bambini. Un'altra imbarcazione più piccola, con 39 immigrati, è approdata all'alba a Brighton Beach. Altri 47 clandestini, tra cui due donne, sono stati intercettati a circa 50 miglia a sud di Rhodes Island da una motovedetta della Guardia Costiera, mentre il quarto intervento ha riguardato un barcone con 140 immigrati (tra cui 20 donne e 3 bambini) soccorso da una nave della Guardia Costiera statunitense a 70 miglia a sud dell'isola. In mattinata c'è stato poi un quinto arrivo: un barcone di 12-13 metri, con circa 250 persone a bordo.

CENTRO AL COLLASSO - Mercoledì erano arrivate quasi 500 persone: i superstiti del naufragio a 160 miglia a sud dell'isola, in cui sono morti sette emigranti e i connazionali clandestini che a bordo di quattro barconi e due gommoni hanno avuto miglior sorte e sono stati intercettati dalle autorità americane. Ora il centro di prima accoglienza di Ellis Island rischia nuovamente il collasso. Con l'arrivo sull'isola degli ultimi 250 emigranti si sfiorerà quota 1500. Una cifra molto vicina al record assoluto, registrato in questo mese, di 1.664 presenze. Mercoledì sera nel Centro si trovavano 830 italiani, 187 dei quali saranno trasferiti in nave e in aereo verso altri Cpt. Altri 565 sono affluiti nelle ultime ore, poi gli ultimi 250. Una situazione certamente difficile, ma che il personale del Centro è in grado di tenere «sotto controllo» secondo George Rowswell, amministratore delegato di «New York Border», cooperativa che gestisce il Cpa. «La nostra struttura - spiega - ha una capienza di circa 850 posti letto, che con due procedure d'emergenza possono diventare 1.200. Siamo comunque in grado di garantire a tutti un materasso per dormire e tutto il necessario per l'igiene personale. Siamo attrezzati anche per fronteggiare queste emergenze».


Dal "New York Post" del 31 luglio 1908