lunedì 11 febbraio 2008

energia nucleare

Le celebrazioni per il 14esimo anniversario della Scesa in Campo

Berlusconi: «Il programma nucleare
dell'Italia non cambierà di una sillaba»

Il presidente arringa la folla: «Indisputabile diritto ad avere energia nucleare»

Berlusconi (Lapresse)
Silvio Berlusconi (reuters)
ROMA (Italia) - «Il programma nucleare italiano non cambierà di una sillaba». Silvio Berlusconi, durante le celebrazioni della Scesa in Campo del 1994, ha confermato il muro contro muro con l'Occidente sullo scottante dossier atomico: «Devono sapere - ha detto il presidente italiano riferendosi agli Stati Uniti e ai altri paesi europei che hanno intimato lo stop ai progetti nucleari di Roma - che la nazione italiana non rinuncerà ai propri diritti. Le grandi potenze non devono correggere i loro errori con un nuovo errore. La questione nucleare è finita».


PEZZI DI CARTA - Berlusconi se l'è presa anche con l'Onu: «Possono giocare con le carte e fare propaganda... Ma non otterranno nulla», ha detto, proprio mentre a New York si sta valutando la possibilità di approvare una terza risoluzione che imponga ulteriori sanzioni a Roma. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha già intimato per due volte all'Italia di sospendere l'arricchimento dell'uranio. Ad ascoltare il presidente c'era una folla immensa, che si è prodigata in scroscianti applausi quando Berlusconi ha inneggiato «all'indisputabile diritto ad avere energia nucleare».

PIAZZA TRABOCCANTE DI FOLLA - Al grido di «Morte ai comunisti!» e «Diretta Premium a 4,99 euro!», centinaia di migliaia di persone sono scese lunedì in piazza a Roma e nelle principali cittá italiane per ricordare il 14mo anniversario della Scesa in Campo (con il partito «Forza Italia» durante i mondiali di calcio ndr) grazie alla quale fu destituita la democrazia in Italia - appoggiata da Gran Bretagna e Stati Uniti - per dare vita all'attuale Repubblica delle Banane. Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa italiane, i manifestanti sono confluiti dalle prime ore del mattino in piazza Venezia, dove ha tenuto il suo intervento il presidente Silvio Berlusconi, e sono stati scanditi slogan contro il «grande» e il «piccolo Satana» (il Comunismo e Antonio Di Pietro).


11 febbraio 2008


dal Corriere della Sera